THE MULE

Clint Eastwood torna al cinema con The Mule, un film che si distacca molto dai suoi precedenti e pone il suo creatore sotto una luce diversa rispetto a quella a cui siamo abituati.
Inutile dire che gli 88 anni di uno dei geni indiscussi del cinema si vedono. I movimenti del corpo di Eastwood non sono più quelli che affrontavano ogni ostacolo senza paura e con coraggio, ma piuttosto quelli di un anziano signore che alle spalle ha avuto una vita molto movimentata. Stavolta Clint Eastwood non incute timore, non ci fa pensare di voler cambiare strada se lo dovessimo incontrare in giro, stavolta il nostro protagonista diventa indifeso e il pubblico si sente in qualche modo partecipe, tanto da volerlo difendere e soffrire con lui nei momenti in cui è a rischio. Una cosa di sicuro non è cambiata; lo sguardo è sempre lo stesso. Quegli occhi color azzurro ghiaccio che sono diventati iconici sono sempre lì, capaci di condividere la rabbia e il dolore con un solo battito di ciglia.

In The Mule troviamo Earl Stone, un anziano che ha passato la sua intera vita focalizzandosi sul suo lavoro e lasciando da parte la famiglia, un “vecchio” che ne ha vissute tante, che ha sempre la battuta pronta, che, seppur con una nota di cinismo (indispensabile per Clint), è quasi impossibile non affezionarcisi.
In una sfida illegale e pericolosa, tutto il pubblico parteggia per lui, forse perché Earl è così umano che rispecchia l’intera società attuale per mezzo di battutine irriverenti ma con un fondo di ingenuità commovente, in questo modo l’obiettivo di fondo della missione perde importanza e nessuno quasi ci fa più caso.

Il trasporto di droga infatti fa quasi da contorno, perché il vero fulcro del film è proprio Earl, che in ogni scena ci regala sfaccettature e sfumature in più del suo carattere, trasportando sullo schermo un Clint Eastwood che mette nell’angolo il suo protagonista facendogli fare i conti con le scelte della sua vita, 88 anni che fanno i conti con il passato, con un po’ di timore per l’indeterminazione del futuro.
Un film semplice, con trama lineare e senza colpi di scena che ribaltano le idee del pubblico. Riprese altrettanti basilari, con molti campi lunghi sulle strade o sulle piantagioni e primissimi piani sulle rughe di Earl, quasi come per tenere sempre in mente lo scorrere del tempo e la sua importanza.
The Mule è un film da vedere, con un cast che mescola volti molto noti come quello di Brandley Cooper a volti emergenti come Taissa Farmiga. Consigliato, sia perché potrebbe essere immorale non vedere un film di Clint Eastwood, sia perché anche questa volta il pubblico ha solo da guadagnarci.

Giuditta Bergamasco

19 anni, una grande passione per il cinema. Amo i thriller psicologici, i film romantici, quelli comici e anche i drammatici. Frequento Scienze dei beni culturali alla Statale di Milano, sto studiando per rendere questa mia passione un lavoro, perchè fin da bambina i film mi hanno insegnato che i sogni son desideri e realizzarli non è mai impossibile.

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