The Party
THE PARTY – A comedy of tragic proportion
Scritto e diretto da Sally Potter, The Party è una black comedy con le sembianze di un dramma teatrale. Da un punto di vista prettamente tecnico si tratta di un testo spietato, arguto e ricco di allusioni.
Non un attimo di tregua: il ritmo è incalzante, i dialoghi pungenti, le battute sarcastiche ed essenziali; quest’ ultime grazie al cast stellare (Scott Tho mas, Spall, Clarkson, Ganz, Murphy) in grado di reggere una tensione crescente per settantuno minuti.
La struttura è un classico: una momento di festa che si trasforma in un gioco distruttivo in cui i personaggi sono costretti a svelare la propria natura socialmente mascherata.
E come commedia funziona benissimo.
E’ chiaro l ’intento della Potter di ironizzare sulla sinistra borghese , sugli intellettuali da salotto . Così come è chiaro che il party del titolo si riferisce non tanto alla festa in sé ma al Labour Party , il partito che ha nominato Janet , donna in carriera e moglie assente, ministro e di cui ognuno dei protagonisti incarna – con i propri difetti – un diverso atteggiamento .
E forse è in questo che sta la debolezza del film ovvero nel focalizzarsi eccessivamente su personaggi clichè ormai visti e rivisti ed anzi, anche superati (dalla coppia lesbica al naturopata tedesco , dall’intellettuale ateo che si redime in punto di morte al giovane manager che impazzisce per il tradimento della moglie ).
Vale la pena vederlo? Sì perchè, a prescindere dal condivisibile o meno messaggio, è un raro esempio di commedia tecnicamente ben riuscita.