La Bambola Assassina

Dopo 31 anni da uno dei classici horror più amati, torna sui grandi schermi in una veste totalmente nuova la bambola assassina di nome Chucky e lo fa nel miglior modo possibile mescolando tecnologia e una buona dose di horror splatter, risultando spettacolare ed esilarante. In un mondo in cui la domotica è parte integrante della vita di tutti, arriva sul mercato Buddy, una nuova bambola in grado di interagire con il proprio bambino, con tutta la tecnologia circostante e dotata di un’intelligenza artificiale che le permette di apprendere. Un chip difettoso però, toglie tutti i limiti imposti dalla casa di produzione e trasforma la bambola in una vera e propria assassina. Sarà compito di Andy e dei suoi amici fermare questa macchina e porre fine ai massacri.

“La bambola assassina” è un progetto studiato nei minimi dettagli che sfrutta la contrapposizione tra il porre come protagonista una bambola, vista come giocattolo, all’interno di un’opera dalle tinte decisamente horror splatter. Se da un lato vediamo Andy giocare con Chucky attraverso innumerevoli citazioni filmiche, sfruttarla per fare delle ragazzate e insegnarle degli slang davvero irriverenti, dall’altro la bambola diventa ossessionata dallo stare con lui fino a voler compiere dei macabri omicidi per compiacere il suo “miglior amico” (Non è casuale la scelta di farlo uscire in America lo stesso giorno di Toy Story 4, film in cui entrambi i bambini di nome Andy hanno a che fare con giocattoli parlanti.). La scelta di modernizzare il format è stata davvero molto intelligente, pone le basi per un nuovo franchise senza lasciare a bocca asciutta i fan storici di Chucky. Il film vuole inoltre inviare un messaggio di critica sociale, senza però soffermarsi troppo su questo dettaglio, piuttosto cerca di sfruttarlo al meglio: il punto di forza di Chucky è infatti il poter controllare, attraverso la domotica, tutti i dispositivi sviluppati dalla stessa casa di produzione, senza allontanarsi troppo da quella che è la realtà moderna. Chucky diventa quindi una metafora distopica sul futuro della tecnologia, in grado di uccidere perché incapace di leggere le emozioni. Ma non vi preoccupate, “La bambola assassina” non vuole essere un film filosofico, anzi, è esattamente quello che i fan volevano vedere sul grande schermo: un film splatter, citazionista e pieno di sequenze esilaranti che ti riempiono di adrenalina. È quel genere di film che va visto insieme agli amici e che ti fa godere di uno spettacolo che da molto tempo mancava sul grande schermo, un film horror “spensierato” e ironico che gli amanti del genere adoreranno.

Cine Show

25 anni di passione verso il cinema mi hanno fatto diventare un'instancabile sognatore. Amante del genere Thriller e fantascientifico.

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