Sono Solo Fantasmi

Thomas e Carlo sono fratellastri. Uno è un Mago televisivo disoccupato e ormai dimenticato, l’altro sogna di fare l’imprenditore coi soldi del suocero, che prontamente lo mette in riga dandogli del fallito. Dopo anni di distanza, la morte del padre Vittorio li porterà a incontrarsi nuovamente a Napoli per dividersi l’eredità del padre. Qui scoprono l’esistenza di un terzo fratellastro: Ugo. Il lascito del padre però è solamente l’appartamento di napoli, su cui è presente un’ipoteca da pagare entro 40 giorni.
I tre fratelli decidono quindi di mettere in piedi una società di “acchiappafantasmi” in quel di Napoli, dove i fantasmi sembrano essere presenti in ogni angolo. Ma proprio quando gli affari sembrano andare a gonfie vele, qualcosa va storto. La sceneggiatura scritta da Christian De Sica è leggera, semplice e genuina ma contiene un messaggio profondo e personale che il nostro caro attore vuole mandare al padre. Come nel film (non a caso il padre dei tre fratellastri si chiama Vittorio ed è identico al famoso cineasta), anche Christian ha sempre vissuto con un enorme peso sulle spalle. Quello di un padre dal nome decisamente ingombrante, con un talento mostruoso, che ha costantemente messo in ombra il figlio. Christian però ha saputo prendere una strada differente, lontana anni luce da quella del padre ma che comunque l’ha portato al successo, ma che non ha allontanato il fantasma del genitore, appunto. “Sono Solo Fantasmi” diventa quindi pretesto per raccontare una storia personale, quella di un padre assente, donnaiolo e spendaccione. Non solo di De Sica ma anche di Tognazzi e Buccirosso. Il tutto però con la spensieratezza e l’allegria tipica delle commedie all’italiana. In questo film sorprende una certa maturità tecnica nel gestire le riprese, coordinate dal figlio Brando De Sica che dopo un periodo sul suolo americano è tornato in italia. Un po’ sommario invece il montaggio video e sonoro. Il CGI si amalgama molto bene con il contesto e funziona alla perfezione. Incredibilmente alcuni Jumpscare funzionano alla grande! Ovviamente il talento e l’esperienza di tutti e tre gli attori principali si vede e si sente parecchio, complimenti! Il film è godibile, non annoia, riesce a far sorridere ed infine anche un po’ riflettere. Dopo la reunion con Boldi, Christian chiude quindi i conti con il padre e pone fine ad una sua rivalità interna accettando le differenze e promettendo di essere una persona migliore. Ammetto infine che la scena finale, che funge da chiaro omaggio ad un cinema che non c’è più, mi stava per far scendere una lacrimuccia. Li ho sentito tutto l’amore di un figlio per il proprio padre.
Bravo Christian.

Cine Show

25 anni di passione verso il cinema mi hanno fatto diventare un'instancabile sognatore. Amante del genere Thriller e fantascientifico.

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