Skyscraper

Giuro che non esagero se vi dico che ho avuto le vertigini per la maggior parte del film. Grazie a The Rock veniamo catapultati in uno scenario  a centinaia di metri d’altezza.  Skyscraper è un film d’azione di Rawson Marshall Thurber che decide di giocarsi il tutto e per tutto con effetti speciali che hanno dell’incredibile. Ambientato per la maggior parte di scene ad alta quota, Skyscraper tiene lo spettatore sul filo di un rasoio tra ansia e vertigini, riuscendo perfettamente a coinvolgere tutto il pubblico nelle azioni spericolate e all’ultimo sospiro di Dwayne Johnson.  Il ritmo è molto veloce, pochi dialoghi e molti movimenti, come un film d’azione che si rispetti. A primo impatto, l’unico obiettivo sembra essere quello di stupire lo spettatore, ma se pensiamo al film nel suo complesso notiamo che molti temi più profondi vengono analizzati.

La famiglia è al centro della storia, l’amore per i propri cari a volte ci spinge a fare cose assurde (come saltare da una gru a un grattacielo a 100 metri di altezza per fermare un incendio) e qua viene espresso in maniera molto esplicita tramite azioni del tutte estreme.  Il tradimento è un altro tema molto importante per il film; non potersi più fidare di persone con le quali hai lavorato per una vita intera è snervante e deludente, ma se si ha poco tempo a disposizione per salvare la propria famiglia, è necessario reagire in fretta senza stare troppo a pensarci, cosa che il protagonista ha dovuto fare nel giro di pochi minuti.  Importante è un altro tema che rende il film anche socialmente apprezzato: la forza e la determinazione possono cancellare ogni insicurezza. Il protagonista in passato è stato coinvolto in un incidente esplosivo, causandogli la perdita di una gamba. Nonostante la protesi, nel momento in cui la famiglia è in pericolo, the rock non perde occasione per buttarsi a capofitto in movimenti e azioni pericolose, riuscendo, seppur con qualche difficoltà, ad arrivare da qualsiasi parte lui voglia.  L’elemento più caratteristico di questo film sicuramente rimangono gli effetti speciali. Tra un’esplosione e un tuffo nel vuoto, i nervi rimangono tesi fino alla fine. Il fatto di sentirmi sudare le mani, avere le palpitazioni e sobbalzare ogni volta che anche solo un piede cadeva nel vuoto, la dice lunga su quanto possano essere stati efficienti gli effetti speciali. Veniamo trasportati sopra a un grattacielo che sfida le leggi della fisica rendendolo quasi futuristico.  Sicuramente un film adatto sia ai bambini sia agli adulti, perfetto per chi vuole provare ad avere il fiato sospeso per una serata al cinema.

Giuditta Bergamasco

19 anni, una grande passione per il cinema. Amo i thriller psicologici, i film romantici, quelli comici e anche i drammatici. Frequento Scienze dei beni culturali alla Statale di Milano, sto studiando per rendere questa mia passione un lavoro, perchè fin da bambina i film mi hanno insegnato che i sogni son desideri e realizzarli non è mai impossibile.

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