Venom

Alle porte del cinema discutevamo con preoccupazione di come la critica avesse scagliato tutte le sue negatività contro Venom. Eravamo 6 amici, molto diversi tra loro, tutti con diverse età e diverse conoscenze del mondo Marvel. Siamo entranti convinti nel far spallucce alle critiche, ed alla fine del film, tutti e sei, all’unisono abbiamo esclamato: “Ragazzi a me è piaciuto tanto!”

E’ ovvio che se sei sempre alla ricerca della coerenza estrema con le opere su carta e sei il solito purista intransigente, questo film non ti piace. Ma senza voler innescare una lista di differenze, preferisco concentrarmi sul film.

E’ un film lineare sin dall’inizio: sai perfettamente il chi e il cosa. Ma è il come che ti fa passare poco meno di un paio d’ore sorridenti e piacevoli. I dialoghi tra Venom e Edd sono spesso ironici, fanno ridere di istinto e cuore, anche grazie ad un’interpretazione di Tom Hardy precisa, dedicata e geniale. Fin anche nei movimenti, nell’ingobbirsi dopo che la sua carriera è andata a rotoli, il trascinarsi per le strade quasi strisciando i piedi sull’asfalto, gli sguardi, le espressioni del viso; un interpretazione eccellente. Il rapporto tra ospite e simbionte dona un’aurea di realismo. Non si ricercano cime narrative di alta letteratura, ma nella strordinarietà dei fatti si ricerca l’assoluta naturalezza e normalità. Edd, capito cosa gli sia successo, stringe un rapporto prima utilitaristico, poi più profondo con il suo ospite. Rapporto che tanto mi ha ricordato un vecchio manga degli anni 80, ovvero Ushio e Tora (ho sospettato che anche Ruben Fleischer lo conosca). E anche le motivazioni di quest’unione mutano nel film, creando una personalità di Venom talmente distante dall’originale da renderlo esso stesso originale, e incredibile a dirsi, assolutamente umano, soprattutto nelle sue debolezze.

Le debolezze sono forse il centro del film. Il film ne è intriso, imbevuto e ne gronda a tal punto che ne piove anche da altri mondi, visto quante ne dimostra Venom stesso.

Non è un film di eroi. E’ un film di uomini, di disperazione per le cose perse, di sogni infranti, e di alternative. Le alternative le trovano tutti, anche un simbionte, che come un kriptoniano capisce quanto sia “FIGO” stare da soli qui ed essere straordinario tra i normali, piuttosto che essere una nullità tra gli straordinari.

Le scene di inseguimento fanno tanto il verso ai polizieschi anni 80, con i tipici salti che solo le strade di San Francisco possono donare. Forse un pò steretipato? Certo, ma con un Venom in corpo che sposta di tutto intorno a te, quell’inseguimento assume un’aspetto molto diverso, e sempre spostato sul sorriso e mai sulla tensione in se.

Se proprio vogliamo trovare un motivo di critica, allora cerchiamola nella CGI. Credo onestamente che non c’era abbastanza budget per la CGI e così hanno accellerato molto le azioni diminuendo così la capacità percettiva dello spettatore (come successe per il primo trasformers), ma comunque l’idea della fusione tra simbionti è estremamente sincrona con la loro stessa natura descritta nei fumetti e che mostrano come nelle lotte tra di loro crecano di sopraffarsi inglobandosi a vicenda.

Per tutti coloro che cercano sempre la critica distruttiva a tutti i costi, attaccando tutto lo scibile…. vi prego, prendetevi un pò meno sul serio, mettete i piedi sul pianeta terra e vivetevi un sorriso. Venom è intrattenimento con un pizzico molto elementare di introspezione che ti fa quasi desiderare di averlo anche tu “un simbionte nel sedere” (parole di Edd), così da raddrizzare con “crudeltà” tutte le ingiustizie che devi sopportare.

Occhi! Polmoni! Pancreas!  tanti spuntini e così poco tempo!”

Massimo Impinto

Nato a Cercola, cresciuto tra la Penisola Sorrentina, la zona vesuviana e il Cilento, perito elettrotecnico, si innamora del mondo del web mentre agli inizi degli anni 90 frequentava gli studi di Giurisprudenza. Ha lavorato presso la Canon dove forma il suo background informatico. Dal 2008, dopo aver frequentato corsi di specializzazione, corona il suo vecchio sogno di lavorare come webmaster. Appassionato di Fumetti e Anime, ha coltivato da se una grande passione per la letteratura e gli studi umanistici, ma il suo amore incontrollabile è il cinema. Vivevo a Portici, che cinematograficamente ha anticipato i tempi. Quando i multisala non esistevano, Portici risultava il primo multisala al mondo, visto che in una cittadina di poco più di 4 km quadrati c'erano una decina di cinema. Le strade erano un caleidoscopio di locandine di film. Un sogno per un bambino e poi un ragazzino, che invece della paghetta chiedeva i biglietti per i film. Da me non vi aspettate critiche negative, perchè difficilmente ne faccio. Io vi descrivo le emozioni che provo nel vedere un'opera. email : [email protected]

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