Jurassic World, il regno distrutto

Se nel capitolo precedente ci hanno accolti con dei “piccoli” artigli che si facevano strada per uscire da un guscio come simbolo della vita, nel Regno Distrutto non fanno in tempo a passare dieci minuti che veniamo travolti da una morte improvvisa per mano di un dinosauro affamato. Il regista Bayona porta sul grande schermo il secondo capitolo della saga molto amata dal giovane pubblico di tutto il mondo e lo fa con effetti speciali che lasciano senza fiato.

Il parco a tema Jurassic World è ormai distrutto e inagibile per il turismo, ma una cosa non è cambiata: la presenza dei dinosauri all’interno di esso. Queste creature sono sopravvissute all’ultimo pericoloso attacco del Indominus Rex e ora vivono normalmente su Isla Nublar, ma una catastrofe sta per abbattersi su di essi. Un vulcano presente sull’isola è destinato all’eruzione in tempi brevi e i dinosauri sono quindi vicini a una seconda estinzione, probabilmente definitiva. Tutto questo porta a opinioni contrastanti sul salvare o no le creature, ma il governo degli Stati Uniti ha l’ultima parola e decide di non sobbarcarsi questa responsabilità e lasciare i dinosauri dove si trovano ora.

Nella tenuta di Benjamin Lockwood, però, Claire (protagonista anche nel precedente capitolo) pianifica una missione di salvataggio insieme allo stesso Benjamin e il suo assistente Eli Mills. Il piano è di spostare i dinosauri su una nuova isola dove potranno vivere serenamente, ma per fare tutto ciò Claire ha bisogno di una mano da una persona fidata. E’ qua che ritorna in scena Owen Grady, ex ricercatore impegnato con i Velociraptor nel parco, nonchè anch’egli protagonista del primo capitolo. Da qui inizierà una nuova avventura con molti colpi di scena e ribaltamento di molte situazioni.
Il film è separato nettamente in due parti, soprattutto per mezzo dei luoghi. Nella prima parte notiamo che quasi tutte le scene avvengono in un territorio già visto, ovvero Isla Nubar, il parco ormai distrutto. Nella seconda invece, tutta la vicenda si sposta in un territorio a noi quasi sconosciuto, ovvero la tenuta di Lockwood. Questo netto distacco da uno scenario all’altro è probabilmente dovuto al voler intimorire sempre di più lo spettatore, conducendolo in un luogo tetro, quasi gotico e trasmettendoci un senso di claustrofobia per tutta la durata del secondo tempo.
Nonostante questo intimorimento dello spettatore, c’è un particolare che rende Jurassic World Il Regno Distrutto un film adatto anche ai bambini, ovvero la quasi totale assenza di sangue. Non è stato voluto dal regista, bensì dal popolo italiano. Infatti solamente in Italia sono state tagliate le scene troppo sanguinolente che avrebbero potuto impressionare i bambini, ma non preoccupatevi, perchè se siete amanti dello splatter o volete vedere la vera realtà della forza dei dinosauri, dovrete solo aspettare il dvd che uscirà (anche in italia) in versione integrale, cioè anche con le scene censurate per i più piccoli.

 

Jurassic World Il Regno Distrutto non è un film indirizzato solo agli amanti dei dinosauri o dei film d’azione. Infatti il film lascia spazio anche a una storia d’amore tra i due potagonisti, anche se poteva essere messa un po’ più in risalto e non limitarsi a qualche accenno o a qualche gesto tenero all’interno di altre scene. Per quanto riguarda i personaggi ne troviamo di tutti i colori. I protagonisti rimangono gli stessi per dare un senso di stabilità e sicurezza allo spettatore che per tre anni ha aspettato di ritrovare Claire e Owen a lottare di nuovo insieme, mentre le novità di quest’anno sono gli aiutanti dei protagonisti (dott.ssa Zia Rodriguez e Franklin Webb), una veterinaria e un informatico della squadra di Claire che si riveleranno molto simpatici e tutto il pubblico sarà inevitabilmente dalla loro parte e infine sarà fondamentale la presnza della nipote di Lockwood, nella quale molti bambini potranno immedesimarsi. Punto dolente per gli antagonisti; purtroppo i cosiddetti cattivi all’interno del film sono molto simili tra loro e sono facilmente intuibili sin dall’inizio, un po’ troppo stereotipati, probabilmente per mettere in risalto la loro malvagità al pubblico più giovane.
Il film sicuramente vuole trasmettere un messaggio, cioè che l’amore per la vita e per ogni creatura vivente vince su tutto. Messaggio molto positivo ma che nella vita reale a volte porta a molte conseguenze; queste ultime saranno state omesse perchè è un film indirizzato ai più piccoli o perchè le affronteremo nel prossimo capitolo? I presupposti di un sequel interessante ci sono tutti, non ci resta che aspettarlo al cinema.

Giuditta Bergamasco

19 anni, una grande passione per il cinema. Amo i thriller psicologici, i film romantici, quelli comici e anche i drammatici. Frequento Scienze dei beni culturali alla Statale di Milano, sto studiando per rendere questa mia passione un lavoro, perchè fin da bambina i film mi hanno insegnato che i sogni son desideri e realizzarli non è mai impossibile.

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