Godzilla II

Godzilla è una leggenda. Una di quelle che non muore mai, e che affonda le sue radici nell’oceano della più antica mitologia nipponica.E’ un mostro marino dalle dimensioni incredibili, e come da definizione, le sue sembianze sono davvero poco rassicuranti. Ma aldilà del suo aspetto, della possanza e della forza distruttiva, Godzilla si è dimostrato negli “ultimi anni”, più amichevole di quello che ci si potrebbe aspettare, assumendo connotazioni nell’immaginario collettivo, diverse da quelle ereditate dal 1954 fino alla guerra fredda, periodo in cui la sua immagine era collocata tra le parole morte e distruzione. Godzilla, individuato ormai come l’unica speranza per il pianeta, nuovamente in pericolo, si troverà a fronteggiare il risveglio di questi nuovi ed imponenti kaiju, dando vita a battaglie davvero epocali e suggestive. Kaiju, con questo termine si identificano strane bestie erranti dalle dimensioni mastodontiche, e di questi, Godzilla: King of the Monsters, ce ne da ampia dimostrazione di forza, presentandone alcuni davvero stupefacenti.Re Gidorah, che in questa versione americana ha la prima apparizione più maestosa ed impressionante del film è uno strano incrocio tra un serpente e un drago, dagli immensi poteri elementali, ed appare immediatamente evidente che sarà la minaccia più ingombrante per il nostro “eroe” Godzilla nel corso di tutto il film. Una delle critiche a sfavore di Godzilla, film prequel del 2014, fu proprio la quantità e forse anche l’epicità degli scontri titanici, al di sotto delle aspettative, che in questo sequel invece, assumono una posizione dominante. 

Il film si sviluppa infatti, sin dalle prime scene, in un roboante e furioso combattimento, in un crescendo che ha poco di inaspettato, ma tantissimo spettacolo garantito, in cui la regia, senza sforzi memorabili compie un lavoro lodevole nel mettere in campo le gigantesche creature intente a scatenare la propria furia, avvicinandosi a quanto visto nel Pacific Rim di Guillermo del Toro.Rodan, di cui non sono mai stato un grande fan, è l’altro kaiju, leggermente meno spaventoso ma ugualmente impressionante, ed è protagonista di una delle scene più intense del film, in cui durante un combattimento aereo fronteggia uno squadrone di jet, intento a renderlo inoffensivo, con l’uso di missili devastanti. Da qualsiasi prospettiva lo si guardi, in questo film, azione e distruzione sono i protagonisti assoluti, per appagare in uno spettacolo continuo e tonante, le attese dei fan, in particolare del pubblico più “nerd”, strizzando l’occhio anche a quelli della prima ora. Sono diversi infatti gli inserti citazionisti che attingono dal lungo passato del gigantesco protagonista, sfruttando contributi audio e video di indubbio gradimento. Un’altra lacuna colmata, arriva anche da alcune risposte da tempo ricercate, circa la mitologia che lega il titanico bestione alla razza umana, ed alcuni grossi interrogativi circa le sue sparizioni o il suo “letargo”. Domande e risposte che aprono nuove possibilità ai futuri sviluppi della storia di questa leggenda su due zampe, in direzioni evidentemente non ancora esplorate. Ciò che non convince appieno, è la scelta di creare un villain umano, spinto da motivazioni sicuramente poco nobili, ma allo stesso tempo, quasi prive di un reale fondamento. Essendo la componente umana, abbastanza marginale, schiacciata sotto il peso di Ghidorah & company, ci si poteva aspettare senz’altro qualcosa di più convincente sotto questo aspetto. Godzilla: King of the Monsters risponde al richiamo del suo grande pubblico, gettandolo nel caos della distruzione della natura che sta perdendo il proprio equilibrio e che deve assolutamente ritrovare, al fine di assicurare la sopravvivenza dell’intero ecosistema. L’ammaliante connubio di spiritualità e magia, di peccato e redenzione unito allo stato dell’arte della moderna tecnologia audio visiva, crea vivide suggestioni per far vibrare nuovamente in noi, l’ancestrale paura della nostra infanzia, e non solo.
E intanto, l’ombra di Kong si avvicina…

Franz Guglielmo Severino

Mi chiamo Franz Guglielmo Severino, lavoro nel campo della grafica da diversi anni.
Vivo a Lugo (Ravenna) con un cane di nome Clay. Che amo. La mia più grande passione, unitamente al cinema (constatabile con una collezione di film in Blu Ray/4K di tutto rispetto) sono i videogiochi.
I miei registi preferiti sono Tarantino, Nolan, Shymalan, Spielberg, Fincher, e da qui dovrebbero essere anche implicitamente chiari i generi che prediligo :-)

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