Vice: l’uomo nell’ombra

La nuova straordinaria trasformazione di Christian Bale è il fiore all’occhiello di un film fuori da ogni possibile schema.

Sono trascorsi solo tre anni dallo strepitoso e frizzante La grande scommessa, un film che, basandosi su fatti realmente accaduti, ha saputo trovare il giusto compromesso tra temi complessi, fedeltà agli eventi e irresistibile ironia. Il team dietro al successo di quella pellicola si riunisce nuovamente in Vice – L’uomo nell’ombra, un bio-pic completamente fuori dagli schemi che all’ultima edizione dei Golden Globes ha fatto incetta di nomination nelle principali categorie. I premi concretizzati sono stati molti di meno ma, alla vigilia dei prestigiosi Oscar, il nuovo film di Adam McKay si presenta come uno dei favoriti per i premi più importanti.

Il nome di Richard “Dick” Cheney (Christian Bale) è pressoché sconosciuto. Quest’uomo tuttavia è stato l’autore delle più importanti e controverse scelte della politica statunitense degli ultimi quarant’anni. Il suo ruolo è divenuto evidente – ma non troppo – dopo aver ricoperto la carica di vicepresidente durante la presidenza Bush jr. ma i suoi pensieri e le sue influenze hanno iniziato a svilupparsi molti anni prima grazie anche all’incrollabile supporto della moglie Lynne (Amy Adams).

Il bio-pic non è un genere ingessato e polveroso. Non è una semplice categoria di film che ha l’obiettivo di celebrare in modo epico grandi figure soprattutto a stelle e strisce. Il regista e sceneggiatore Adam McKay è tra i pochi cineasti che hanno saputo lasciare un’impronta riconoscibile in questo genere, sovvertendo schemi e prevedibili strutture. I fatti sono difficili da rielaborare ma i loro intrecci, sardonici e irriverenti, sono decisamente avvincenti e rivelano un’insospettabile abilità nel mescolare le carte in tavola. La sceneggiatura di questo film è stata studiata in ogni più piccolo dettaglio proprio con l’obiettivo di stupire per poi travolgere lo spettatore con fatti e parole che sanno lasciare il segno.

Al centro della scena, inoltre, non c’è il classico eroe americano, esempio di valori e rettitudine. Dick Cheney, infatti, è un personaggio controverso, difficile da decifrare e, soprattutto, da sostenere. Christian Bale, straordinario in ogni minimo gesto, compie l’impresa e porta sul grande schermo une personalità ricca di ombre, donandole un ulteriore fascino malevolo ma mai troppo cattivo. Il protagonista riesce a trovare questo pregevole equilibrio grazie soprattutto alla collega Amy Adams, interprete della moglie di Cheney, che ancora una volta porta in scena tutto il suo incontenibile carisma. All’Academy si ricorderanno di lei quest’anno?

Degne di nota anche le scelte musicali e gli attori secondari come Steve Carrell e Sam Rockwell che sono stati in grado di entrare perfettamente in sintonia con i tempi e i toni di Vice – L’uomo nell’ombra, una pellicola inaspettata che sconvolge a suo piacimento ogni schema. Da non perdere!

Federica Gaspari

Cresciuta sulle rive del Lago Maggiore, dal ’95 scandisce il tempo con film, serie tv e libri. Nel tempo libero studia ingegneria ma, ad oggi, non è ancora riuscita a scoprire i segreti del flusso canalizzatore di Doc. Tra un passatempo e l’altro riesce ad assillare chiunque con teorie su Inception e ossessioni per registi e attori.

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