Riccardo Tozzi

La sala ha sempre un suo fascino ma con la diffusione dello streaming a pagamento molti cinefili preferiscono vedere i film in casa. Perché la sala resta una esperienza unica?

La sala resta un’esperienza a sé perchè non è eguagliabile ad altre. Naturalmente però, il suo ruolo cambia nel panorama dei modi di fruizione e quindi bisogna essere pronti ad accettare questo cambiamento e a seguirlo. La sala non è più la regola, ma l’eccezione. E quindi si deve vivere come esperienza eccezionale e deve saper rendere l’esperienza eccezionale.

Come giudicate lo stato di salute del cinema italiano oggi?

Io non mi sento parte della corrente del pessimismo sul cinema italiano per cui si dice che le serie televisive vanno benissimo ed il cinema malissimo. In Italia non si sono mai fatti così tanti film come adesso: sono 230 e nella media sono molto buoni e molto interessanti. I piccoli film di nuovi registi dimostrano tutti una grande diffusione di talento.

I film non devono essere più considerati di successo o di insuccesso solo in rapporto al loro risultato in sala perchè c’è tanto pubblico che vede i film ma non necessariamente in sala perchè sono cambiate le abitudini di consumo.

Infatti, stiamo vedendo che, per la prima volta dopo tanti anni, i film italiani vanno molto bene in televisione.

Il pubblico c’è e deve poter vedere i film in tanti modi diversi. Deve esserci un’offerta di video on demand molto ben fatta, ampia e tempestiva perché attualmente questo pubblico che oggi c’è lo stiamo consegnando alla pirateria.

Ed è un pubblico che perdiamo non come pubblico in se’ ma come componente economica della creazione del valore del film.

Unione Cinema

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